domenica 13 giugno 2010

Della plebe, T.Campanella

1 Il popolo è una bestia varia e grossa,
2 ch'ignora le sue forze; e però stassi   
3 a pesi e botte di legni e di sassi,   
4 guidato da un fanciul che non ha possa,   
5 ch'egli potria disfar con una scossa:   
6 ma lo teme e lo serve a tutti spassi.   
7 Né sa quanta è temuto, ché i bombassi   
8 fanno un incanto, che i sensi gli ingrossa.   
9 Cosa stupenda! e' s'appicca e imprigiona  
10 con le man proprie, e si dà morte e guerra  
11 per un carlin quanti egli al re dona.  
12 Tutto è suo quanto sta fra cielo e terra,  
13 ma nol conosce; e, se qualche persona  
14 di ciò l'avvisa, e' l'uccide ed atterra.

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