Tanto per ricordare a tutti che, prima delle sacrosante questioni di ordine pubblico, criminalità, convivenza civile, a volte sfugge un dettaglio: che il diritto mio nei confronti del territorio cosiddetto "italiano" non è in niente diverso o superiore da quello del primo albanese o senegalese o rumeno che arriva. E viceversa: un prato di Londra o di Bucarest è mio quanto di un londinese o di un rumeno. Che la nostra pretesa di avere maggiori diritti di stare qui di quelli che ha chiunque altro è basata moralmente solo su una convenzione necessaria: ma non abbiamo fatto niente per meritarcelo. Ci limitiamo a cercare di esserne degni, e peraltro non tutti. Abbiamo avuto una botta di culo: tra una botta di culo e un diritto morale c'è una certa differenza.
Dal post di Sofri: Promemoria: il "nostro" paese è di tutti.
L'esatto contrario di quello che penso. Grazie per aver sfasato di 180° il mio pensiero.
Un anno bellissimo [Parte I]
4 anni fa
2 commenti:
E se avesse ragione lui?
No, forse no; ma sara' il compitino da pensare per il fine settimana.
Pero' ammetterai che la chiusa e' un colpo di timpani in levare.
E siccome noi amiamo il ben scritto, anche quando e' scritto poco, gli concediamo in premio la medaglia del dubbio.
Già mi ha messo il dubbio lui, adesso ti ci metti pure tu. Il tema mi pungola e spintona, dunque ritaglierò minuti per chiedere ai miei spiriti liberali (non liberi nè libertini), interrogando i Lari e i Penati e i custodi della Patria. Cercherò domande, non risposte. O Enea, sorreggimi contro i sobillatori delle tue gesta!
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