Pubblicato sulla sezione Hyde Park de ilfoglio.it il29 maggio.
Ho ritrovato queste righe di quasi un anno fa. Le giro alla ministra dell'istruzione. Sacrosante.
Anche quest’ anno per la prova di italiano all’esame di maturità si sono scelti i soliti titoli pesanti o complessi da sviluppare, riferiti ad argomenti non svolti in classe o di dubbio interesse per i maturandi. Perché non farli cimentare su tematiche del tipo “Si può giudicare oggettivamente il valore di una cultura?”, “Si può dimostrare qualcosa attraverso l’esperienza?”, “Dovremmo preferire la felicità alla verità?”, “Una singola cultura può essere portatrice di valori universali?”, “Abbiamo dei doveri verso gli altri?”, “Ha un senso voler sfuggire al tempo?”? Sembrano titoli astrusi? Eppure sono stati assegnati l’anno scorso ai maturandi francesi: meglio questi o i “nostri” Dante, la Costituzione o il villaggio globale?
Un anno bellissimo [Parte I]
4 anni fa
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